Killers Of The Flower Moon

DURATA: 3 ore e 26 minuti

(da wikipedia)

Fairfax (Oklahoma), anni venti: i membri della Nazione Osage scoprono che sotto la terra in loro possesso si cela moltissimo petrolio e questa scoperta li rende presto il popolo più ricco del mondo. Ovviamente le loro proprietà diventano oggetto di brama da parte di molti; tra questi c’è anche il mefistofelico latifondista William K. Hale, che studia subito un piano per appropriarsi di tale patrimonio. Avvalendosi del debole per le donne che l’imbelle nipote reduce della Grande guerra Ernest Burkhart non si preoccupa di nascondere, spinge questi a sedurre la giovane Osage Mollie, che effettivamente, poco dopo averlo conosciuto, si innamora del giovane. I due si sposano e mettono su prole.
Hale commissiona dunque omicidi e attentati che mietono vittime tra i nativi americani, avvalendosi di svariati manigoldi, così da ridurre la possibilità che i terreni petroliferi finiscano in mani che non siano le sue. Anche Ernest fa parte di questo complotto ma finisce col cacciarsi nei guai con la giustizia e, ben poco arguto com’è, non si rende conto di cosa stia combinando. Il piano di Hale sembra comunque andare a gonfie vele, con Mollie che perde alcune sorelle e sua madre, ma presto i coniugi Burkhart comunicano di aspettare una terza gravidanza e il ricco possidente non è decisamente contento di questo; peraltro l’inetto giovane viene sempre più scosso dai delitti che scuotono la comunità di cui ora fa parte: per togliere di mezzo l’ultima sua cognata rimasta viva, peraltro, alcuni manigoldi le fanno direttamente esplodere la casa con dentro lei e suo marito. Mollie oltretutto è malata di diabete e Hale inganna il nipote Ernest facendogli mescolare un veleno nell’insulina destinata alla giovane donna Osage, le cui condizioni di salute ovviamente peggiorano.
Mollie intanto si reca a Washington e chiede aiuto al governo americano affinché fermi gli attentati: a Fairfax giunge così un’FBI in stato embrionale guidata dal gagliardo Tom White. Questi risale presto a Hale infrangendo l’omertà che contraddistingue il paese e torchiando chi ha preso soldi da lui per commettere omicidi, e cerca Ernest affinché testimoni contro suo zio in cambio di un’attenuazione della pena in quanto neanche lui si è fatto mancare svariati reati, tra rapine, agguati e truffe. Il giovane d’altronde prova ad addossare la colpa di tutto ad alcuni sgherri di Hale che per tutta risposta cominciano a smascherare il piano del crudele latifondista; Ernest viene arrestato in stato confusionale perché poco prima ha capito, bevendone un po’, che stava facendo assumere veleno a Mollie. Inizialmente il giovane rifiuta di tradire suo zio ma la morte della figlia, che soffriva di tosse canina, gli fa cambiare idea: ciò non lo salva dall’ergastolo che viene sentenziato anche per Hale. Mollie intanto viene ricoverata in ospedale e i dottori le salvano la vita. Questi le rivelano la presenza di veleno dentro di lei, e quando chiede spiegazioni a Ernest egli non ha il coraggio di assumersene la responsabilità nonostante avesse agito in buona fede.
Ernest e William usciranno comunque di galera anni dopo, ma Ernest, abbandonato dalla moglie, finirà a vivere in una roulotte e suo zio morirà serenamente in una casa di riposo a ottantasette anni. Mollie , dopo essersi risposata con un altro uomo, perirà di diabete nel 1937.