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18 Nov 2023
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17:30

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ARENA YOUNG

Me Contro Te – Vacanze in Transilvania

DURATA: 1 ora e 9 minuti

(da wikipedia)

I Me Contro Te stavolta se la devono vedere con il Conte Dracula nel cui castello è conservato il diamante che la banda dei Malefici vuole utilizzare per alimentare il cannone che oscurerà il sole e, di conseguenza, distruggere il mondo intero, compresi gli odiati Sofì (Sofia Scalia) e Luì (Luigi Calagna).

Nel quinto capitolo della saga, i Me Contro Te giocano con gli stereotipi dell’immaginario del vampirismo di Dracula che però ora ha una figlia, Ombra, molto critica nei confronti dello ‘stile’ di vita del padre. La diversità come valore.

Se siamo arrivati al loro quinto film, per tacere della serie disponibile su Prime Video e dei video di YouTube, vuol dire che il ‘prodotto’ dei Me Contro Te funziona e raggiunge il suo pubblico che, negli ultimi episodi al cinema, dal punto di vista degli incassi, si sta mantenendo stabile. Segnale che il fenomeno è tutt’altro che finito (è il secondo film nello stesso anno) e che, anzi, sta raggiungendo le nuove generazioni dei più piccoli.

E proprio pensando a loro anche Me Contro Te – Vacanze in Transilvania ripropone il suo format vincente tutto incentrato sulle vicende di Sofì e Luì alle prese con il cattivo di turno. La costruzione della sceneggiatura di Emanuela Canonico, Andrea Boin, Luigi Calagna, Sofia Scalia e Gianluca Leuzzi, che dirige come sempre il film, è in questo senso emblematica: viene svelato il pericolo incombente, Sofì e Luì partono, insieme a Chicco, Tara e Ajar, per l’avventura nel tentativo di risolvere il problema, tornano infine al punto di partenza una volta che il pericolo è scongiurato con tanto di morale della favola – perché tutti rincasano un po’ cambiati e scoprono che essere diversi ci arricchisce – e di immancabile cliffhanger per l’episodio numero 6.

Il regista Gianluca Leuzzi si diverte ancora una volta a mettersi completamente al servizio di Luigi Calagna e Sofia Scalia le cui invenzioni linguistiche non sembrano avere mai fine anche perché, avendo come stella polare il pubblico dei più piccoli, sia la recitazione che i passaggi cruciali della storia sono di una elementarità alla fine ipnotica. Esattamente come gli incantatori dei serpenti, Sofì e Luì, con le loro faccette, mossette, vocali aperte, occhi che strabuzzano, posizioni marionettistiche del corpo, si rivolgono a un pubblico che non aspetta altro che la conferma di tutti questi elementi che costituiscono una vera e propria zona di comfort per i piccoli spettatori (non sappiamo per gli adulti che li accompagnano…). Il tutto confezionato con un preciso stile confettoso e fumettistico a cui il montaggio aggiunge i giusti tempi.

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