Rapito

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19 Ott 2023
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Rapito

(da wikipedia)

1851. Edgardo Mortara è il sestogenito di una famiglia ebrea di Bologna, città all’epoca pertinente allo Stato Pontificio. Credendolo malato e in fin di vita, la domestica cristiana Anna Morisi gli somministra in segreto il battesimo, per paura che alla sua morte vada a finire nel limbo. Il bambino sopravvive, ma sette anni dopo Anna racconta del battesimo a Pier Feletti, capo dell’ufficio bolognese della Santa Inquisizione: il sacramento avrebbe reso il bambino irrevocabilmente cattolico, e poiché le norme dello Stato Pontificio vietano che un cristiano sia cresciuto da non cristiani, Feletti decide di togliere il bambino alla famiglia. Il 24 giugno Edgardo viene quindi prelevato a viva forza e portato a Roma, dove soggiornerà nella Casa dei Catecumeni, il collegio destinato ai figli degli ebrei convertiti.

I genitori di Edgardo, Momolo e Marianna, fanno di tutto per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul caso, provocando lo sdegno degli intellettuali europei e non. Questo fa però sì che papa Pio IX prenda a cuore la faccenda: il papato si trova infatti in un momento di forte crisi politica, in cui la figura del pontefice perde prestigio e autorevolezza; il Santo Padre oppone quindi una ferma reazione a tutte le accuse, occupandosi personalmente dell’educazione di Edgardo e facendogli somministrare un secondo battesimo che fughi ogni dubbio sulla sua appartenenza alla Chiesa Cattolica. Il bambino viene dunque plagiato e indottrinato: gli viene fatto credere che l’intera faccenda sia colpa dei genitori e che l’unico modo per tornare a casa sia diventare un perfetto cristiano.

Mesi dopo l’arrivo di Edgardo a Roma, Momolo e Marianna ottengono il permesso di fargli visita. I membri della comunità ebraica romana accolgono freddamente i due, poiché temono di perdere i privilegi concessi dal papa a causa del clamore mediatico suscitato dalla vicenda. Momolo decide quindi di trattare Edgardo con distacco, accontentandosi di trovarlo in buona salute; davanti a Marianna, però, il bambino scoppia a piangere e rivela alla madre di recitare ancora in segreto lo Shemà Israel tutte le notti. I responsabili dell’educazione di Edgardo vietano perciò ogni futura visita, a meno che l’intera famiglia non si converta al cattolicesimo. I Mortara rifiutano e organizzano un tentativo di rapimento del bambino, che però non va a buon fine e causa la perdita totale del supporto degli ebrei di Roma.

Nel 1860 Bologna viene tolta al papa dai rivoltosi; i tribunali del Regno di Sardegna, del quale adesso fa parte la città, arrestano Pier Feletti e lo sottopongono a processo per il caso Mortara. Durante le udienze viene ricostruita l’intera vicenda e si scopre che il battesimo somministrato da Anna Morisi è a tutti gli effetti valido; Feletti viene assolto dalle accuse, poiché ha agito in piena conformità con le leggi vigenti all’epoca dei fatti. Edgardo resta quindi a Roma, ma con la Proclamazione del Regno d’Italia Pio IX perde ulteriormente potere e le preziose alleanze politiche dello Stato Pontificio.

Edgardo, intanto, cresce dimenticando le proprie origini e assoggettandosi sempre di più al papa, studiando da sacerdote e assumendo il nome clericale di Pio Maria. Nel 1870, con la Breccia di Porta Pia, Roma entra a far parte del Regno d’Italia; uno dei fratelli maggiori di Edgardo, Riccardo, corre a cercarlo e gli propone di tornare finalmente a casa: il giovane però rifiuta, affermando che la sua vera famiglia è ormai quella della chiesa cattolica. Tuttavia quando, nel 1878, Pio IX muore, Edgardo si unisce ai rivoltosi che desiderano gettare il suo feretro nel Tevere, salvo poi pentirsene e scappare via.

Anni dopo, Marianna si trova in fin di vita ed Edgardo, che anni prima aveva rifiutato di recarsi al funerale di Momolo, torna finalmente a casa. Approfittando di un momento di solitudine, il giovane tenta di battezzare sua madre, ma ella rifiuta bloccando il figlio e dichiarando di voler morire da ebrea. Scacciato dai fratelli per l’affronto della tentata conversione, Edgardo diventerà sacerdote e compirà viaggi da missionario, fino alla morte avvenuta nel 1940.

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